Conosciamo Marco Artitzu pitcher classe 2002

Continua senza sosta la preparazione invernale della squadra agli ordini del manager Sheldon, come senza sosta sta svolgendo un importante lavoro, Alessandro Bortolomai il nostro ex manager che nella nuova veste di General Manager, regala il primo volto nuovo del roster 2019, Marco Artitzu.

Classe 2002, novarese di nascita, andrà ad infoltire il pitching staff del Senago.
Marco possiamo dire che è praticamente nato con il guanto, poichè fin da neonato assieme alla sua famiglia frequenta i campi per seguire la sorella maggiore, Silvia, giocatrice di softball,
All’età di soli 4 anni inizia a muovere i suoi primi passi all’interno del diamante.
Cresciuto nelle file del Porta Mortara, nel 2016 a 14 anni esordisce in Serie B.
Nel 2017 la prima grande soddisfazione, viene selezionato nella Accademia Regionale del Piemonte e nello stesso anno viene convocato con la nazionale U15 con la quale disputa il torneo Mondial-Hit di Macerata e poi il campionato Europeo di categoria a Vienna.
Nel 2018 oltre ad rientrare tra i migliori prospetti italiani che frequentano l’ Accademia federale a Roma, presso il Centro CONI “Giulio Onesti”, viene invitato al camp organizzato dalla MLB Europe tenutosi a Ronchi dei Legionari .

Per conoscerlo meglio, lo abbiamo contatto telefonicamente e abbiamo scambiato qualche chiacchiera.

– Partiamo subito con una domanda difficile, cosa sai del Senago Baseball?

” Dell’ambiente Senago mi sono sempre giunte voci più che positive.
E dopo la scorsa stagione, nella quale la squadra é arrivata in finale, ho visto molto entusiasmo, e spero anche quest’anno si possa ripetere.
Credo che mi troverò bene e sono sicuro che giocare per questo club sia stata un’ottima scelta .”

– Sei in accademia, come stai vivendo questa esperienza e soprattutto la consiglieresti ad altri ragazzi?

“In Accademia sto vivendo molto bene, grazie allo staff tecnico e al gruppo di amici che si è formato.
Consiglierei a tutti un’esperienza simile, non solamente per un fatto sportivo ma soprattutto umano perché ti aiuta a crescere, in quanto essendo lontano da casa ti rende maggiormente indipendente e responsabile responsabile della gestione della propria vita.”

– Cosa ti aspetti da questa stagione, primo anno in Serie A2, la cosa ti spaventa?

“Quello che mi aspetto da quest’anno è quello di crescere sotto tutti i punti di vista, ma soprattutto quello mentale.
La categoria è difficile ma non mi spaventa, e penso di riuscire ad ambientarmi bene nella squadra. Inoltre penso che questa esperienza possa darmi tante soddisfazioni.”

– Sei un lanciatore, quindi ti lascio con questa, cosa significa essere un lanciatore….

“Essere lanciatore significa tante cose.
E’ un ruolo che ti permette di essere protagonista nella buona o nella cattiva sorte, in quanto avendo il comando in mano, un solo lancio sbagliato può cambiare il corso della partita. E’ una figura carismatica nella quale oltre ad essere bravo tecnicamente, deve infondere sicurezza e fiducia ai compagni della difesa con un approccio mentale positivo.”

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